Si è svolto ieri pomeriggio, presso la sede Ama di via dei Cavalleggeri, il rito di benedizione dello storico Presepe dei Netturbini romani. La cerimonia ha avuto luogo all’interno della sala museale intitolata a Giuseppe Ianni, ideatore, creatore e custode dell’opera scomparso lo scorso anno ed è stata officiata da S.E. Mons. Paolo Ricciardi, Vescovo Ausiliare per il settore Est della Diocesi di Roma. Sono intervenuti il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, il Presidente di Ama S.p.A. Bruno Manzi e il Direttore Generale Alessandro Filippi.
«Saluto S. E. Mons. Ricciardi e le autorità presenti– ha detto Roberto Gualtieri, sindaco di Roma – Rivolgo un ringraziamento alle lavoratrici e ai lavoratori di Ama per il costante e operoso impegno al servizio della città, in particolare nell’anno giubilare alle porte che si presenta particolarmente impegnativo Saluto anche la famiglia di Giuseppe Ianni, ideatore e realizzatore di questo magnifico Presepe, che ha raccolto il testimone e contribuisce a mantenere viva questa meraviglia, consentendo a migliaia persone di poterlo visitare. Ha ragione il Santo Padre, il Presepe è un messaggio di pace e fratellanza che arriva in modo diretto a tutti».
«Una bellissima tradizione cominciata nel 1972 e che si rinnova ogni anno e fa orgogliosi i netturbini romani – ha dichiarato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti - Un netturbino ha cominciato da un piccolissimo presepe, che nel corso dei decenni è cresciuto alimentandosi dei sassi e materiali, provenienti da tutto il mondo, fino a richiamare la presenza dei Pontefici».
«Il Presepe è un richiamo alla pace e alla convivenza civile – ha sottolineato il Presidente di Ama Bruno Manzi – Per la nostra comunità aziendale è motivo di orgoglio mantenerlo sempre vivo e sempre presente, soprattutto in un periodo di grandi tensioni internazionali come quello che stiamo vivendo».
«Ringrazio i lavoratori Ama – è intervenuto il direttore Generale Alessandro Filippi - che da mesi sono al lavoro per rendere la città più pulita e accogliente, in previsione dei milioni di pellegrini che verranno a Roma. Il Presepe dei Netturbini simboleggia un momento di condivisione tra le persone e, in particolare, della nostra stessa comunità aziendale, che ogni giorno presta la propria opera in maniera umile al servizio del bene comune».
Il “Presepe dei Netturbini”, la cui
prima pietra è stata posta da Ianni nel 1972, è in mostra permanente ed è meta
tradizionale di turisti, pellegrini e personalità istituzionali, sia civili sia
religiose. Nel 1996, Santa Madre Teresa di Calcutta si è raccolta in preghiera
nella calda e semplice atmosfera del luogo. Particolare e ricco di spiritualità
è il legame fra il “Presepe dei Netturbini” e i Pontefici, come dimostra la
visita nel gennaio 1974 di San Paolo VI. Ma è soprattutto la figura di San Giovanni
Paolo II ad affermare con la sua assidua presenza (mai mancata dall’inizio del
pontificato al 2002) l’importanza del luogo. L’ultimo Pontefice a visitarlo è
stato proprio Benedetto XVI il 5 gennaio del 2006, che proprio in
quell’occasione espresse nel suo discorso la sua gratitudine agli operatori
ecologici.
Il Presepe, che ha superato il mezzo
secolo di vita, è realizzato completamente in muratura con calce ed è composto
da circa 3mila pietre provenienti da tutto il mondo. L’opera, che occupa una
superfice di 45 metri quadri, intende ricostruire fin nei minimi dettagli lo
stile delle tipiche costruzioni della Palestina di oltre 2000 anni fa. Nella sala che ospita il Presepe, sono
inoltre esposti 3 grandi dipinti di ispirazione religiosa, tra cui un affresco
dedicato alla “Madonna della Strada”, patrona dei netturbini romani, realizzato
a matita e pastelli nel 2011 dal caposquadra Ama Francesco Palumbo.
L’ingresso al presepe è gratuito ed è
consentito con prenotazione obbligatoria da effettuarsi on line.
Effettua la prenotazione on line
Le visite, che hanno la durata massima di 50 minuti,
comprendono anche la possibilità di assistere alla proiezione di una videoguida
in due versioni: una sottotitolata in inglese, l’altra nella LIS, la Lingua
Italiana dei Segni. Al termine della visione, i visitatori possono muoversi
liberamente nella sala ed ammirare il presepe in autonomia. È disponibile anche
una nuova brochure contenente informazioni di dettaglio, per una osservazione
consapevole dell’opera e del contesto.