Il nuovo Piano Industriale di AMA Spa è stato approvato oggi all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione dell’azienda. Il Piano pluriennale varato dal Cda riguarda gli anni 2023-2028 e si articola su 3 assi strategici: miglioramento del decoro urbano; incremento della raccolta differenziata; sviluppo della logistica e dell’impiantistica. Per raggiungere questi obiettivi, sono previsti in arco piano investimenti pari a oltre 700milioni di euro.
Per il Presidente di AMA S.p.A., Daniele Pace, che ringrazia sentitamente tutti i consiglieri per il contributo fornito all’assunzione di questa importante decisione, “il Piano Industriale appena approvato rappresenta un passaggio fondamentale per AMA e la Capitale e, coerentemente con quanto previsto nel Piano di Gestione dei Rifiuti del Sindaco e di Roma Capitale, permetterà alla città di dotarsi finalmente degli asset impiantistici in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti. L’ambizione è quella di posizionare AMA come player e operatore industriale di riferimento nazionale per l’economia circolare, con evidenti benefici di sostenibilità economica e ambientale. Si tratta di un piano realistico che punta ad accrescere il tasso di autonomia gestionale nel medio termine e a migliorare già dall’anno corrente, anche attraverso investimenti nel 2023 su infrastrutture e attrezzature pari a 93 milioni di euro, i servizi di raccolta dei rifiuti, pulizia e spazzamento”.
Roma è un unicum nazionale per dimensioni, caratteriste morfologiche e complessità. AMA effettua quotidianamente interventi di igiene urbana operando su un’area pari a 7 volte quella di Milano, 11 volte quella di Napoli e 13 di Bologna. Il primo obiettivo del Piano strategico è quello di portare la qualità dei servizi di igiene urbana al livello delle più virtuose città e capitali europee. Saranno ottimizzati i servizi dedicati al recupero dei rifiuti a bordo cassonetto; potenziate le attività di spazzamento e lavaggio meccanizzato su tutto il territorio e introdotto un nuovo servizio ad hoc per il decoro di 100 piazze, effettuato con nuove spazzatrici semi-automatiche. La riorganizzazione dei servizi passerà anche dal rinnovamento della flotta aziendale, con l’arrivo di circa 300 mezzi nuovi già nel 2023, e dal piano assunzioni: fino a 600 lavoratori e lavoratrici in più, al netto del turnover, entro il Giubileo del 2025. Per gli eventi giubilari verrà predisposta una task force dedicata.
La raccolta differenziata, che attualmente si attesta al 45,9%, punta al 60% nel 2028. Tra le azioni previste: la realizzazione di 8 nuovi Centri di Raccolta entro il 2026, con un incremento di frazioni riciclabili (legno, ingombranti, Raee, ecc.) conferibili gratuitamente da parte dei cittadini di oltre 40mila tonnellate; l’evoluzione dei modelli di raccolta, che, in arco piano, prevede l’aumento dal 33% al 45% degli abitanti serviti da raccolte di prossimità specifiche, con la riorganizzazione del “porta a porta” e lo sviluppo di domus ecologiche in zone con peculiari caratteristiche urbanistiche; il potenziamento della raccolta differenziata stradale; lo sviluppo del sistema “a campana”, che consente lo svuotamento su qualsiasi lato della sede stradale (già in atto la sperimentazione a viale Libia e viale Eritrea in II municipio) o tramite container scarrabili (in atto la sperimentazione a Tor Bella Monaca in VI municipio); il potenziamento del 20% dei prelievi per le utenze commerciali per incrementare, in particolare, l’intercettazione dei rifiuti dalle utenze “food” (ristoranti, bar, pizzerie, eccetera). I nuovi servizi, effettuabili anche con mono-operatore, permetteranno di recuperare personale per attività di pulizia e spazzamento. Per la prima volta, sarà avviata la sperimentazione di un servizio dedicato per la raccolta differenziata dei materiali assorbenti (pannolini/pannoloni) e sarà possibile consegnare i rifiuti tessili anche in alcuni Centri di Raccolta.
Il nuovo Piano Industriale punta, infine, ad abbattere la dipendenza da terzi della municipalizzata capitolina e ad aumentare la sua autonomia nella gestione integrata dei rifiuti raccolti dall’attuale 13% a oltre il 70% mediante la realizzazione, oltre a quanto già previsto per i rifiuti urbani indifferenziati di Roma dal Piano di Gestione dei Rifiuti varato dal Campidoglio (impianto di termovalorizzazione) di 8 nuovi impianti per il trattamento delle diverse frazioni: i due già autorizzati per i rifiuti organici, due per il trattamento di carta e plastica e quattro impianti più piccoli: uno per i materiali assorbenti, uno per i rifiuti tessili, uno per gli oli esausti e uno per le terre di spazzamento. Sarà previsto anche un potenziamento delle attrezzature relative a trattamento e “filmatura”, al fine di garantire il conferimento del rifiuto urbano residuo anche in assenza di impianti di destino nell’ATO di riferimento. Oltre a garantire la certezza e il controllo degli sbocchi, il nuovo asset impiantistico porterà a una riduzione significativa dei costi di trattamento dei rifiuti e ad un aumento dei ricavi dalla vendita dei materiali differenziati, con oltre 100 milioni di risparmi netti, rispetto ad oggi, al 2028.