La solenne Benedizione Apostolica al "Presepe dei Netturbini", nel 45° anniversario

Questo contenuto è stato pubblicato il 13/12/2016 e potrebbe non essere più attuale.

E’ stata impartita martedì 20 dicembre la solenne Benedizione Apostolica allo storico “Presepe dei Netturbini”, che festeggia quest’anno il 45° anniversario. A presiedere la cerimonia, è stato Monsignor Liberio Andreatta, Amministratore Delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi, Direttore Ufficio Edilizia di Culto del Vicariato, nonché incaricato per la Pastorale del Turismo, Tempo libero e Sport della Diocesi di Roma, accompagnato da Don Giuseppe Iuculano, Cappellano Ama, e da Padre Giovanni Martire Savina, Parroco di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci. Ideato e realizzato nel lontano 1972 dall’operatore aziendale, ora in pensione, Giuseppe Ianni, il Presepe è allestito nella sede Ama di via dei Cavalleggeri 5.
 
Hanno assistito alla cerimonia il Vice Sindaco del Comune di Roma, Luca Bergamo, l’Amministratore Unico di Ama, Antonella Giglio, il Direttore Generale, Stefano Bina, oltre a dirigenti, tecnici, operatori aziendali e numerosi fedeli. La Corale di S. Anna in Vaticano, diretta da Padre Gaetano Civitello, ha eseguito canti natalizi.

Il Presepe viene ogni anno arricchito di nuovi particolari dal suo ideatore, con l’aiuto volontario e fuori orario di lavoro di alcuni operatori ecologici di zona. L’opera intende rappresentare, insieme alla Natività, un’idea di pace e di fratellanza fra tutte le popolazioni della terra. Nella sala che ospita il Presepe sono esposti 3 grandi dipinti di ispirazione religiosa, un affresco dedicato alla “Madonna della Strada”, patrona dei netturbini romani, realizzato a matita e pastelli nel 2011 dal caposquadra Ama Francesco Palumbo e, dal 2013, anche una statua del “Cuore Immacolato di Maria”. 

Completamente in muratura con calce, il Presepe è composto da circa 3mila pietre provenienti da tutto il mondo. L’opera intende ricostruire fin nei minimi dettagli lo stile delle tipiche costruzioni della Palestina di oltre 2000 anni fa: al suo interno si contano ben 105 case in pietra di tufo, dotate di portoncini e finestre in legno, 1 caminetto fumante, 52 metri di strade “miniaturizzate” in sampietrini, 4 fiumi lunghi complessivamente 16 metri con 10 ponti e 4 acquedotti, circa 900 gradini, 4 sorgenti d’acqua, 2 pareti umide che formano stalattiti, 1 pozzo con acqua sorgente, 38 grotte scavate nella roccia e ancora, 275 personaggi, 165 animali (pecorelle, cammelli, asinelli, ecc.).

Il “Presepe dei Netturbini” è in mostra permanente ed è meta tradizionale di turisti, pellegrini e personalità istituzionali, sia civili sia religiose. In tutti questi anni, si stima che lo abbiano ammirato oltre 2 milioni di persone, con circa 40 mila presenze ogni anno durante il periodo natalizio e punte di 2.000 visitatori al giorno. Nel 1996, Santa Madre Teresa di Calcutta si è raccolta in preghiera nella calda e semplice atmosfera del luogo. Particolare e ricco di spiritualità è il legame fra il “Presepe dei Netturbini” e i Pontefici, come dimostra la visita nel gennaio 1974 del Beato Papa Paolo VI. Ma è soprattutto la figura di San Giovanni Paolo II ad affermare con la sua assidua presenza (mai mancata dall’inizio del pontificato al 2002) l’importanza del luogo. Nel solco di questa tradizione, anche Papa Benedetto XVI non ha voluto far mancare la sua testimonianza di fede, recandosi in visita al “Presepe dei Netturbini” nel gennaio del 2006.

La visita al Presepe è gratuita ed è possibile tutto l’anno, secondo queste modalità: periodo natalizio (fino al 31 gennaio), comprese le domeniche e i festivi, tutti i giorni dalle 8 alle 20; resto dell’anno (1 febbraio-14 dicembre), tutti i giorni dalle 9 alle 19 (domenica e festivi dalle 8 alle 11:30). Su un leggio, è possibile scrivere frasi e pensieri da parte dei visitatori che, in segno di ricordo, ricevono una fascina benedetta.

Pubblicato il 13/12/2016
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