Ama comunica che sono iniziate le operazioni di raccolta dei rifiuti, pulizia e bonifica del terreno, di proprietà privata, adiacente allo stabilimento aziendale di Ponte Malnome. L’area è stata infatti consegnata in custodia temporanea all’azienda. Nell’area laterale esterna allo stabilimento, a causa del violento nubifragio e dell’esondazione eccezionale del Rio Galeria, venerdì scorso 31 gennaio erano stati trascinati dall’acqua parte dei rifiuti della raccolta differenziata (plastica, vetro, ecc.), presenti nell’autorimessa, e alcune scatole di rifiuti sanitari che avrebbero dovuto, dopo poco, essere trattati nell’impianto di incenerimento interno alla struttura. Le operazioni di bonifica saranno effettuate in stretto raccordo con le autorità di controllo competenti in materia di protezione dell’ambiente. Come comunicato nei giorni scorsi, tutta l’area interna allo stabilimento, di proprietà dell’azienda, è stata invece ripulita e resa agibile già poche ore dopo i forti danni provocati dal maltempo.
“Da quasi vent’anni – dichiara il presidente e amministratore delegato di Ama Daniele Fortini - Ama svolge un servizio di utilità regionale e nazionale (negli ospedali di Roma, infatti, si curano anche cittadini provenienti da altre regioni), garantendo che oltre 15 mila tonnellate all’anno di rifiuti ospedalieri siano resi innocui con un trattamento tanto efficace quanto sicuro. Nell’impianto di Ponte Malnome Ama assicura anche un servizio all’Autorità Giudiziaria e alle Forze dell’Ordine rendendo possibile la distruzione di sostanze stupefacenti sequestrate nelle attività di pubblica sicurezza. Reputo pertanto spiacevole – afferma Fortini - che un’attività di servizio prestata da Ama alla regione Lazio e alla sanità laziale a condizioni economiche di puro equilibrio possa costituire ora motivo di critica nei confronti di un’azienda che, con generosità, ha svolto una missione pubblica di elevato contenuto sociale. Autorità e cittadini, proprio in ragione della missione pubblica di Ama, sono perfettamente in grado di sapere dove, in che modo e da chi i rifiuti ospedalieri della sanità romana vengono trattati. Ciò purtroppo non accade in altre regioni nelle quali, non di rado, bisogna fare i conti con i traffici illeciti delle ecomafie. Tengo comunque a precisare che l’impianto d’incenerimento dei rifiuti ospedalieri di Ponte Malnome non è un asset strategico per Ama. Gli impianti industriali di cui Ama ha bisogno sono infatti quelli di supporto allo sviluppo della raccolta differenziata, alla valorizzazione delle materie riciclabili e allo smaltimento dei rifiuti residui, impianti comunque sempre riferibili al ciclo dei rifiuti urbani. Discuteremo presto del tema con Roma Capitale – conclude il presidente di Ama - confermando il nostro impegno a rispettare gli indirizzi dell’Amministrazione capitolina e comunque proponendo l’adozione di una soluzione definitiva e di prospettiva”.
Pubblicato il 07/02/2014