Sono stati oltre 40 mila i visitatori, tra romani e turisti, che si sono recati dal 1 dicembre al 6 gennaio ad ammirare lo storico “Presepe dei Netturbini” (vedi fotogallery), ideato e realizzato dall’operatore aziendale, ora in pensione, Giuseppe Ianni nella sede Ama di via dei Cavalleggeri 5 nel lontano 1972. Punte di 4/5 mila visitatori si sono registrate nei giorni di Natale e Santo Stefano. Il Presepe, una vera e propria mostra permanente della natività di Cristo, resterà aperto fino al 30 gennaio tutti giorni, comprese le domeniche, dalle 8 alle 20. Dal 1 febbraio, invece, sarà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 (domenica e festivi dalle 8 alle 11:30). L’entrata è gratuita e ai visitatori, in segno di ricordo, viene donata una fascina benedetta.
Il Presepe viene ogni anno arricchito di nuovi particolari dal suo ideatore, con l’aiuto volontario e fuori orario di lavoro di alcune decine di altri operatori ecologici di zona. L’opera intende rappresentare, insieme alla Natività, un’idea di pace e di fratellanza fra tutte le popolazioni della terra. La sala che ospita il Presepe è arricchita da 3 grandi dipinti di ispirazione religiosa, a cui dallo scorso anno si è aggiunto un affresco dedicato alla “Madonna della Strada”, patrona dei netturbini romani, realizzato a matita e dipinto a pastello dal caposquadra Ama Francesco Palumbo. Completamente in muratura con calce, il Presepe è composto da circa 2400 pietre, provenienti da tutto il mondo. L’ultima della serie è stata donata lo scorso 16 dicembre da una scolaresca di Sava, frazione del comune di Baronissi (Salerno). L’opera intende ricostruire fin nei minimi dettagli lo stile delle tipiche costruzioni della Palestina di oltre 2000 anni fa: al suo interno si contano ben 100 case in pietra di tufo, dotate di portoncini e finestre (ben 163) in legno con balconcini, 100 lampadine, 2 caminetti fumanti, 52 metri di strade “miniaturizzate” in sampietrini, 4 fiumi lunghi complessivamente 12 metri con 8 ponti e 5 acquedotti, 770 gradini, 4 sorgenti d’acqua, 2 pareti umide che formano stalattiti, 1 pozzo con acqua sorgente, 24 grotte scavate nella roccia e ancora, 270 personaggi, 165 pecorelle, 15 cammelli, 4 asinelli, 4 buoi e 3 cani. Il “Presepe dei Netturbini” è meta tradizionale di turisti, pellegrini e personalità istituzionali, sia civili sia religiose. In tutti questi anni, si stima che lo abbiano ammirato oltre 2 milioni di persone, tra cui i Sindaci di Roma, a partire da Luigi Petroselli nel 1979, e il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel 2007. Hanno visitato inoltre il Presepe diverse personalità religiose, tra cui Madre Teresa di Calcutta, che si è raccolta in preghiera nella calda e semplice atmosfera del luogo nel 1996. Particolare e ricco di spiritualità è il legame fra il “Presepe dei Netturbini” e i Pontefici, come dimostra la visita nel gennaio 1974 di Papa Paolo VI. Ma è soprattutto la figura di Papa Giovanni Paolo II ad affermare con la sua assidua presenza (mai mancata dall’inizio del pontificato al 2002) l’importanza del luogo. Nel solco di questa tradizione, anche Papa Benedetto XVI non ha voluto far mancare la sua testimonianza di fede, recandosi in visita al “Presepe dei Netturbini” nel gennaio del 2006.
Pubblicato il 09/01/2013