La prima trimestrale 2011 chiude con utile di 2,9 milioni di euro

Questo contenuto è stato pubblicato il 03/05/2011 e potrebbe non essere più attuale.

Il Consiglio di Amministrazione di AMA SpA ha approvato la relazione del 1° trimestre 2011, che chiude con un utile pari a 2,9 milioni di euro. Rispetto al risultato di periodo, si evidenziano alcuni margini gestionali molto positivi. Il MOL (Margine Operativo Lordo) si attesta a 32 milioni di euro, pari al 18% del valore della produzione (+2,8 milioni rispetto al budget), per effetto del contenimento dei costi operativi. Notevole il risultato sul versante degli incassi da tariffa, pari a 80 milioni di euro: 30 milioni di euro in più rispetto alle previsioni di budget per effetto delle attività di sollecito e delle azioni di recupero sui grandi utenti.
Per quanto concerne gli aspetti industriali, si segnala che la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti nel periodo ha raggiunto il 24% con un incremento rispetto al 2010 di circa il 2%. 
L’azione di Ama a tutela del decoro urbano si è inoltre tradotta in un nuovo e deciso impulso anche per quanto riguarda l’attività sanzionatoria: il monitoraggio sul territorio svolto da 100 agenti accertatori è proseguito con l’elevazione di 1.930 sanzioni tra gennaio e marzo 2011.

“Sono risultati straordinari – ha commentato il presidente di AMA Marco Daniele Clarke -. Addirittura impensabili se si riflette sulla situazione di Ama a fine 2008, quando il bilancio si chiuse con una perdita di oltre 257 milioni di euro. All’epoca l’azienda era tecnicamente fallita, sommersa da centinaia di milioni di euro di debiti esigibili a breve termine. Oggi, dopo un duro lavoro di due anni, AMA è un’azienda solida, risanata e con i conti in ordine. Ma bisogna sottolineare non solo gli ottimi risultati economici, ma anche quelli operativi. AMA è stata salvata economicamente e contestualmente la qualità del servizio è andata via via migliorando come registrano tutti gli indicatori. Per esempio la raccolta differenziata è passata, in poco più di due anni, dal 17% a oltre il 24%”.


 

Pubblicato il 03/05/2011
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