Al via l’iter di gara per la progettazione e realizzazione dell’impianto di compostaggio per il programma “rifiuti zero” che sorgerà presso l’Ecodistretto di Rocca Cencia. Il progetto è stato presentato mercoledì 8 luglio presso la sede direzionale Ama dal Sindaco di Roma Ignazio Marino assime all'assessore all'ambiente Estella Marino, al Presidente di Ama Daniele Fortini e al Direttore Generale Alessandro Filippi. L’azienda sta per pubblicare sulle gazzette ufficiali italiana ed europea il bando numero 18, già disponibile sul sito aziendale. Si tratta di un passo importante, deciso da Ama d’intesa con Roma Capitale, per abbreviare il più possibile i tempi di realizzazione in attesa che si concluda l’iter autorizzativo regionale. Il nuovo impianto è previsto dal Piano industriale pluriennale varato dall’attuale management, renderà possibile trasformare “a chilometri zero” gli scarti organici raccolti con la differenziata “spinta” nel quadrante Est della città e rafforzerà il posizionamento di Ama nelle filiere industriali del recupero/riciclo, nell’ottica di acquisire la progressiva autosufficienza impiantistica cittadina.
Il nuovo impianto di compostaggio di Rocca Cencia sarà in grado di accogliere annualmente circa 40 mila tonnellate di scarti alimentari e organici e circa 10 mila tonnellate di rifiuti “verdi”, derivanti dalle attività di sfalcio e potatura. Grazie alla nuova struttura sarà più che triplicato il quantitativo annuale di rifiuti organici trattati presso impianti di proprietà aziendale, che arriverà così a oltre 70mila tonnellate. L’impianto è di fondamentale importanza per incrementare le capacità ricettive della città di Roma sul versante del riciclo/recupero della frazione umida. Attualmente, infatti, l’azienda è dotata di un unico impianto di compostaggio, sito a Maccarese, con una capacità di trattamento della frazione organica pari a circa 22 mila tonnellate l’anno, a fronte delle oltre 119 mila tonnellate di scarti alimentari complessivamente raccolti nel 2014. Un rapporto di 1 a 5 che comporta un esborso per Ama, e quindi per i contribuenti, pari a 118 euro a tonnellata, corrisposto a fornitori esterni per il trasporto e il trattamento in impianti di destinazione finale. Con la messa in esercizio dell’impianto sono, dunque, previsti risparmi sulla tariffa di trattamento rispetto alla situazione attuale per circa 2 milioni di euro l’anno, con un minor costo per Ama sui 20 anni di vita utile dell’impianto pari a oltre 40 milioni di euro. Il valore della base d’asta del bando è pari a 21 milioni e 800 mila euro. L’avvio dei lavori è previsto per dicembre 2015, l’attivazione e messa in esercizio, nei programmi di Ama e del Campidoglio, è prevista per ottobre 2016.
L’iter amministrativo per la realizzazione dell’impianto di compostaggio a Rocca Cencia è già stato avviato alcuni mesi fa. Ama, infatti, il 3 aprile 2015 ha richiesto alla Regione Lazio la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul progetto e il 15 maggio ha inviato la richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). La realizzazione del nuovo impianto costituirà anche il primo passo per la riqualificazione urbanistica e ambientale dell’attuale sito industriale in via di Rocca Cencia. L’aggiudicazione avverrà mediante procedura aperta con lotto unico con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, suddivisa tra punteggio tecnico (60 punti) e punteggio economico (40 punti). Il bando prevede un appalto integrato che include le attività di progettazione esecutiva e realizzazione dell’impianto, compresa la gestione per il primo anno.
Caratteristiche tecniche: impianto “verde” energeticamente autonomo
L’impianto sarà costruito in un’area di circa 1,8 ettari al centro dello stabilimento di Rocca Cencia, che si estende per complessivi 10 ettari. La struttura trasformerà gli scarti organici in entrata in circa 17 mila tonnellate l’anno di compost, ammendante di qualità e primo anello della filiera agricola, che potrà poi essere utilizzato anche nei parchi e ville della Capitale. Attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, all’interno del sito si replicheranno in un processo controllato i fenomeni naturali di degradazione delle sostanze organiche presenti negli scarti del nostro cibo quotidiano. La trasformazione delle sostanze organiche con pretrattamento in digestione anaerobica consentirà quindi di ottenere un fertilizzante, che si impiega nelle pratiche florovivaistiche e agronomiche, e biometano da utilizzare per produrre energia elettrica e calore a servizio delle esigenze dell’impianto e con effetto di riduzione delle emissioni clima alteranti. L’impianto quindi funzionerà a zero consumi di energia elettrica e di calore e, dal punto di vista energetico, sarà completamente autosufficiente.
Grazie alle tecnologie (esclusivamente meccaniche) utilizzate, sarà possibile anche separare eventuali impurità presenti (plastica, metalli, ecc.) nei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, pertanto anche questi materiali riciclabili potranno essere successivamente trasformati in “prodotto”. La stessa acqua estratta dai rifiuti verrà depurata e potrà così essere recuperata e utilizzata per i “lavaggi” industriali interni e il fabbisogno dello stabilimento. Tutte le attività, compreso lo scarico dei rifiuti, avverranno in ambiente chiuso e in depressione per evitare fuoriuscite di odori. Saranno impiegate le più avanzate tecnologie per il trattamento delle emissioni con implementazione di scrubber (lavaggio con acqua) a doppio stadio e filtrature biologiche (biofiltri). L’impianto avrà inoltre un controllo informatizzato dei processi con verifica puntuale dei parametri gestionali.
Pubblicato il 08/07/2015